Quando abbiamo cominciato a produrre vino nel 2001, non ne comprendevamo molto la legislazione, e nemmeno le regole dell'etichettatura.

Quando abbiamo dovuto creare un’etichetta per i nostri primi vini eravamo così confusi con i differenti ‘livelli di qualità’ che alla fine abbiamo scelto il più semplice: 'Vino da tavola'.

Nel 2002 menzionare l’annata o altre informazioni sull’etichetta di un 'Vino da tavola’ non era legale, quindi abbiamo deciso di usare il sistema dei numeri via via crescenti, a cominciare da 1, per indicare la prima annata in cui il vino era prodotto.

Per informare i nostri clienti sulle parcelle, la varietà e l’annata sui vini che produciamo, a un certo punto entreremo nella DOC Etna o Sicilia che ci permetterà di scrivere sulle etichette la maggior parte delle informazioni. Questo porterà più chiarezza e trasparenza, visto che lavoriamo in molti differenti vigneti dai quali produciamo vini da singola vigna, chiamati “contrada", o “cru”.

La lista delle edizioni che trovate qui sotto sarà utile a voi e a noi, visto che con il passare del tempo ce ne dimentichiamo!  
SUSUCARU® 1a edizione
Annata 2007
Varietà: Malvasia, Catarratto, Inzolia e Nerello Mascalese (rosé, co-fermentati con le bucce)
Produzione: 1.000 bottiglie

SUSUCARU® 2a edizione
Annata 2008
Varietà: Malvasia, Catarratto, Inzolia e Nerello Mascalese (rosé, co-fermentati con le bucce)
Produzione: 1.000 bottiglie

SUSUCARU® 3a edizione
Annata 2010
Varietà: Malvasia, Catarratto, Inzolia e Nerello Mascalese (rosé, co-fermentati con le bucce)
Produzione: 2.400 bottiglie

SUSUCARU® 4a edizione
Annata 2011
Varietà: Malvasia, Catarratto, Inzolia e Nerello Mascalese (rosé, co-fermentati con le bucce)
Produzione: 3.000 bottiglie

SUSUCARU® 5a edizione
Annata 2012
Varietà: Malvasia, Moscadello, Catarratto, Inzolia e Nerello Mascalese (rosé, co-fermentati con le bucce)
Produzione: 6.000 bottiglie

SUSUCARU® 2013
6a edizione
Varietà: Malvasia, Moscadello, Catarratto, Inzolia e Nerello Mascalese (rosé, co-fermentati con le bucce)
Produzione: circa 10.500 bottiglie

Per tutte le edizioni successive l’annata è indicata in etichetta.
CONTADINO 1a edizione
Annata 2003
Varietà: Nerello Mascalese 50%, differenti varietà bianche (Catarratto, Coda di Volpe, Carricante, Minnella Bianca) 50%
Produzione: 1.100 bottiglie

CONTADINO 2a edizione
Annata 2004
Varietà: Nerello Mascalese 60%, Uva Francesa 30%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 10%
Produzione: 2.000 bottiglie

CONTADINO 3a edizione
Annata 2005
Varietà: Nerello Mascalese 70%, Uva Francesa 20%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 10%
Produzione: 2.500 bottiglie

CONTADINO 4a edizione
Annata 2006
Varietà: Nerello Mascalese 90%, Uva Francesa 5%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 5%
Produzione: 3.000 bottiglie

CONTADINO 5a edizione
Annata 2007
Varietà: Nerello Mascalese 70%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio) 20%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 10%
Produzione: 5.000 bottiglie

CONTADINO 6a edizione
Annata 2008
Varietà: Nerello Mascalese 80%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio) 15%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 5%
Produzione: 5.500 bottiglie

CONTADINO 7a edizione
Annata 2009
Varietà: Nerello Mascalese 75%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio) 20%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 5%
Produzione: 6.000 bottiglie

CONTADINO 8a edizione
Annata 2010
Varietà: Nerello Mascalese 80%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio, Alicante Bouschet) 17%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 3%
Produzione: 9.000 bottiglie

CONTADINO 9a edizione
Annata 2011
Varietà: Nerello Mascalese 80%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio, Alicante Bouschet) 17%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 3%
Produzione: 8.500 bottiglie

CONTADINO 10a edizione
Annata 2012
Varietà: Nerello Mascalese 80%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio, Alicante Bouschet) 17%, differenti varietà bianche (Minnella Bianca, Inzolia) 3%
Produzione: 10.500 bottiglie

CONTADINO 2013
11a edizione
Varietà: Nerello Mascalese 85%, differenti varietà rosse (Uva Francesa, Minnella Nera, Nerello Cappuccio, Alicante Bouschet) e Minnella Bianca
Produzione: 17.500 bottiglie

Per tutte le edizioni successive l’annata è indicata in etichetta.
MONGIBELLO BIANCO 1a edizione
Annata 2004
Varietà: Catarratto, Grecanico Dorato, Coda di Volpe (leggera sovramaturazione)
Produzione: 300 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 2a edizione
Annata 2005
Varietà: Grecanico Dorato, Catarratto, Carricante, Coda di Volpe (tutto il Grecanico con Botrite)
Produzione: 500 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 3a edizione
Annata 2006
Varietà: Grecanico Dorato, Catarratto, Carricante, Coda di Volpe
Produzione: 1.000 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 4a edizione
Annata 2007
Varietà: Grecanico Dorato, Catarratto, Carricante, Coda di Volpe
Produzione: 1.800 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 5a edizione
Annata 2008
Varietà: Grecanico Dorato, Catarratto, Carricante, Coda di Volpe
Produzione: 900 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 6a edizione “VA”
Annata 2009
Varietà: Grecanico Dorato, Carricante e Coda di Volpe provenienti solo dal vigneto in altitudine ‘Tartaraci'.
Produzione: 1.500 bottiglie
Commento: L’uva del vigneto 'Santo Spirito' è stata mangiata dai cavalli.

MUNJEBEL® BIANCO 7a edizione
Annata 2010
Varietà: Grecanico Dorato, Catarratto, Carricante (Botrite sul Grecanico)
Produzione: 1.500 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 8a edizione
Annata 2011
Varietà: Grecanico Dorato, Catarratto, Carricante
Produzione: 1.800 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 9a edizione
Annata 2012
Varietà: Grecanico Dorato,Catarratto, Carricante
Produzione: 2.300 bottiglie

MUNJEBEL® BIANCO 2013
10a edizione
Varietà: Grecanico Dorato, Carricante
Produzione: circa 3.200 bottiglie

Per tutte le edizioni successive l’annata è indicata in etichetta.
MONGIBELLO ROSSO 1a edizione
Annata 2001 (50%) e 2002 (50%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 1.100 bottiglie

MONGIBELLO ROSSO 2a edizione
Annata 2003 (40%) e 2004 (60%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 500 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 3a edizione
Annata (solo) 2005
Varietà: Nerello Mascalese 100% (90% dell’uva con Botrite)
Produzione: 1.100 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 4a edizione
Annata 2006 (70%) e 2007 (30%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 2.000 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 5a edizione
Annata 2007 (40%) e 2008 (60%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 2.500 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 6a edizione
Annata 2008 (30%) e 2009 (70%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 3.000 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 7a edizione
Annata 2009 (30%) e 2010 (70%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 3.500 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 7 “VA”
Annata 2010
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dai nostri tre vigneti più alti (Vigne Alte)
Vigne: contrada Barbabecchi, Guardiola e Tartaraci.
Produzione: 1.200 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 7 “10° anniversario”
Annata 2010
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dal vigneto in contrada Barbabecchi Produzione: 700 bottiglie
Commento: un vino unico, visto che sarebbe dovuto essere il Magma 2010 che abbiamo declassificato per non aver raggiunto un’assoluta eccellenza dell’uva.

MUNJEBEL® ROSSO 8a edizione
Annata 2010 (20%) e 2011 (80%)
Varietà: Nerello Mascalese 100%
Produzione: 4.200 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 8 “VA”
Annata 2011
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dai nostri tre vigneti più alti (Vigne Alte) contrada Barbabecchi, Guardiola and Tartaraci.
Produzione: 1.100 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 8 “MC”
Annata 2011
Varietà: Nerello Mascalese 100% dal vigneto in contrada Monte Colla.
Produzione: 1.100 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 9a edizione
Annata 2012
Varietà: Nerello Mascalese 100%, dai nostri vigneti nelle contrade Malpasso, Porcaria, Chiusa Spagnolo, Monte Colla, Piano Daini, Rampante.
Produzione: 5.200 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 9 “VA”
Annata 2012
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dai nostri tre vigneti più alti (Vigne Alte) in contrada Barbabecchi, Guardiola e Tartaraci.
Produzione: 1.500 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 9 “CS”
Annata 2012
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dal nostro vigneto in contrada Chiusa Spagnolo.
Produzione: 1.500 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 9 “MC”
Annata 2012
Varietà: Nerello Mascalese 100% dal nostro vigneto in contrada Monte Colla.
Produzione: 1.500 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 2013
10a edizione
Varietà: Nerello Mascalese 100%, dai nostri vigneti in contrada Malpasso, Porcaria, Chiusa Spagnolo, Monte Colla, Piano Daini, Rampante.
Produzione: circa 8.000 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 2013 VA
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dai nostri tre vigneti più alti (Vigne Alte) in contrada Barbabecchi, Zocco Nero e Tartaraci.
Produzione: 1.800 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 2013 CS
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dal nostro vigneto in contrada Chiusa Spagnolo.
Produzione: 1.800 bottiglie

MUNJEBEL® ROSSO 2013 MC
Varietà: Nerello Mascalese 100% dal nostro vigneto in contrada Monte Colla.
Produzione: 1.800 bottiglie

Per tutte le edizioni successive l’annata è indicata in etichetta.
MAGMA® ROSSO 1a edizione
Annata 2001
Varietà: Nerello Mascalese 100% dai vigneti Monte Dolce e Calderara
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 2a edizione “T”
Annata 2002
Varietà: Nerello Mascalese 100% dal vigneto Trefiletti
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 2a edizione “M”
Annata 2002
Varietà: Nerello Mascalese 100% dal vigneto Marchesa
Produzione: 300 bottiglie

MAGMA® ROSSO 2a edizione “C”
Annata 2002
Varietà: Nerello Mascalese 100% dal vigneto Calderara
Produzione: 300 bottiglie

MAGMA® ROSSO 3a edizione
Annata 2003
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalla vigna Barbabecchi soprana
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 4a edizione “VB”
Annata 2004
Varietà: Nerello Mascalese 100%, dai vigneti più bassi
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 4a edizione “VA”
Annata 2004
Varietà: Nerello Mascalese 100%, in parte a piede franco, dalle vigne in altitudine Barbabecchi, Monte Dolce e Barbagalli
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 5a edizione “R”
Annata 2006
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco e pre-fillossera, dalla vigna Barbabecchi soprana
Produzione: 700 bottiglie

MAGMA® ROSSO 6a edizione “VA”
Annata 2007
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalla vigne Barbabecchi soprana e sottana
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 7a edizione “VA:
Annata 2008
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalle vigne Barbabecchi soprana e sottana
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 8a edizione “VA”
Annata 2009
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalle vigne Barbabecchi soprana e sottana
Produzione: 500 bottiglie

MAGMA® ROSSO 9a edizione
Annata 2011
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalle vigne Barbabecchi soprana e sottana
Produzione: 1.100 bottiglie

MAGMA® ROSSO 10a edizione
Annata 2012
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalle vigne Barbabecchi soprana e sottana
Produzione: 1.300 bottiglie

MAGMA® ROSSO 2013
11a edizione
Varietà: Nerello Mascalese 100%, a piede franco, dalle vigne Barbabecchi soprana e sottana
Produzione: 1.300 bottiglie

Per tutte le edizioni successive l’annata è indicata in etichetta.
Immaginate di versare in un decanter mezza bottiglia di Côtes-de-Nuits Villages e mezza di Barbaresco di una buona annata, assaggiando il ‘cocktail' dopo una mezz'oretta. Questo vi darà un’idea di un vino rosso dell’Etna: fragrante, leggero nel colore, con struttura e eleganza. Certo senza il distinto tocco di sole e di generosità mediterranea di un vero Etna Rosso!
L'eleganza dei vini dell’Etna combinata con un approccio minimalista in cantina risulta in vini che possono accompagnare un’ampia varietà di cibo.

Per esempio, un Etna Rosso può essere apprezzato con piatti di pesce quando è giovane, e con uno stufato di carne quando è più invecchiato.
Prima di tutto, le condizioni del posto dove i vini sono invecchiati è cruciale. I luoghi migliori sono le cantine naturali con una temperatura costante nel corso dell’anno tra 12 e 14 gradi Celsius e un’umidità di circa l'85%. Queste condizioni non sono facili da avere, e possiamo escludere il 95% delle cantine di tutto il mondo. Ci sono buoni compromessi con l’uso di aria condizionata in posti più grandi, umidificatori, o frigoriferi specializzati, sebbene questi non siano così adeguati per invecchiamenti che vanno oltre i 5 anni.

Una considerazione più importante è quella della definizione di potenziale di invecchiamento. Credo che questo concetto debba essere diviso in 3 parti:

- periodo in cui il vino aumenta la sua complessità e/o la sua eleganza (per i nostri cru da 5 a 10 anni a seconda dell’annata);

- periodo in cui il vino si stabilizza e mantiene la sua massima espressione (per i nostri cru da 5 a 10 anni a seconda dell’annata);

- periodo di graduale curva discendente ossidativa (che va da 5 a 10 anni a seconda dei propri gusti).

Se teniamo a mente queste tre parti, la domanda sorge nel caso di vini freschi e fruttati, come il nostro Susucaru® rosso e rosato: perché invecchiarli? A mio avviso i vini fruttati mostrano il miglior potenziale quando sono giovani, quando il frutto è vibrante. Allo stesso tempo potrebbero essere i vini che resistono meglio all’ossidazione negativa su un lungo periodo, dal momento che vengono imbottigliati presto. Ma diventeranno più complessi? No, e allora perché invecchiarli?

I vini con un potenziale di invecchiamento sono quelli che migliorano con il tempo, diventando più complessi, più espressivi nei loro aromi sottili, più bilanciati negli elementi vigorosi come tannini o alcool. È qui che la curva delle tre parti considerate sopra ha senso, e quindi c’è una logica nell’invecchiamento. Ma significa forse che questi vini invecchieranno più a lungo di un vino più fruttato come il nostro Susucaru®? Non credo…

Alla fine, sta al collezionista di vini decidere quando aprire e bere una bottiglia, poiché questo sarà sempre molto soggettivo.
I nostri vini hanno pochissima o nessuna solforosa aggiunta, e per questo sono sensibili a “muoversi” con il cambio di stagione. Questo può avere come effetto una leggera effervescenza nel vino , correlata a CO2 residuale della fermentazione malolattica.

Se questa sensazione è eccessiva, suggerisco di mettere il vino in frigo e farlo arrivare a una temperatura di 7-10 gradi, per poi decantarlo prima di servirlo in bicchieri ‘Borgogna’. L’effervescenza scomparirà così gradualmente.

L’effervescenza è caratteristica di molti vini senza solforosa aggiunta, e per noi accadeva soprattutto in passato. Le nostre ultime annate sono meno soggette a questo effetto, poiché teniamo più a lungo i vini in cantina prima dell’imbottigliamento, e dopo in un magazzino prima della messa sul mercato.

Dal punto di vista dell’invecchiamento, i vini che hanno questa leggera effervescenza possono invecchiare molto bene, per l’effetto protettivo della CO2 contro l’ossidazione.
Molti anni fa, nel 2004, con la squadra siamo andati a raccogliere l’ultima uva lasciata sulle viti per una perfetta maturazione. Arrivati alla vigna ci siamo trovati disorientati, perché non c’era più uva sulle piante…Uno dei ragazzi della squadra esclamò: “susucaru!” Non compresi la parola, e chiesi cosa significava. Il significato della parola, che è parte del dialetto della zona di Catania, significa “l’hanno rubata”, ma anche “se lo sono bevuto/mangiato”. Così la raccolta terminò molto presto e ce ne ritornammo a casa senza uva. Ma tornai con un’idea: un nuovo nome per un vino che ho registrato ed ho usato per la prima volta nel 2007 per il nostro Rosato.
Quando ho cominciato a produrre vino nel 2001 non capivo niente delle leggi sulle etichette del vino. Il mio approccio appassionato al fare vino (ovviamente) non includeva tutta la parte burocratica e amministrativa su vino, etichette e produzione. E molto onestamente, se lo avessi saputo, non avrei mai cominciato questo progetto…

Nel 2002 ho ricevuto una lettera dall’ufficio ICQRF, poiché per un vino usavo il nome ‘Mongibello’. Dopo essere stato all’ufficio in realtà quelle persone mi hanno aiutato molto su cosa fare e cosa non fare, dandomi una bella introduzione alla burocrazia del mondo del vino.

Così dovevo trovare un altro nome, visto che Mongibello era il nome storico dell'Monte Etna, e per questo non ero autorizzato a usarlo. Allora sono andato indietro nel tempo per trovare le radici storiche del nome Mongibello, e ho scoperto che non significava “monte bello”. In realtà “Mongibello” è la fusione di due parole: “monte”, che in italiano significa montagna, e “Jebel”, che è montagna in arabo. Così ho inventato una nuova parola: “MunJebel”, cambiando la “o” in “u”, per richiamare il dialetto siciliano combinandolo con la parola araba Jebel. In questo modo è nato MunJebel®!
Mi è sempre piaciuto il nome Contadino per un vino, poiché si rifà a un valore agricolo profondo, e alla stretta relazione tra uomo e natura. Il nostro primo “Contadino” è stato prodotto nel 2003. Ostinatamente ho voluto usare il nome, anche se sapevo che in qualche paese il nome veniva già usato.

Con l’annata 2016 i nostri vini erano distribuiti in molti paesi in tutto il mondo, ed è arrivato un problema con una distribuzione negli Stati Uniti che aveva il nome Contadino registrato prima del momento in cui noi abbiamo cominciato ad usarlo. Questo voleva dire che era impossibile continuare ad utilizzarlo senza problemi legali, che non sono la mia passione al contrario del vino!

Così il nome Contadino è stato usato per l’ultima volta per l’annata 2016, e Susucaru® Rosso è diventato il nuovo nome, per lo stesso vino e concetto, con l’annata 2017.
La nostra ricerca di qualità ed eccellenza è, e rimarrà costante. Ogni professionista del vino conosce gli aspetti negativi delle potenziali infezioni TCA/TBA che influenzano il vino sviluppando il ‘famoso’ sentore e sapore di tappo.

Insieme a questo ovvio problema, ce n’è un altro, che è dovuto al fatto che il tappo di sughero è un materiale naturale che non può avere uno scambio di ossigeno uguale per ogni tappo. Così le bottiglie, con questa variabile dovuta alla natura del materiale, evolvono in modo differente.

Ho cominciato a cercare alternative sul mercato, e dopo aver usato Nomacork per diversi anni sui nostri vini base, ho scoperto un’invenzione complessa ma geniale: le chiusure Ardeaseal®, che fanno esattamente quello che ogni chiusura di qualità dovrebbe fare: scambiare esattamente la stessa quantità di ossigeno con ogni chiusura, evitare le infezioni TCA/TBA, e risolvere il problema per la longevità necessaria per l’invecchiamento dei vini di qualità superiore.

Utilizziamo le chiusure Ardeaseal® dall’annata 2014 sui cru, e dall’annata 2015 le applichiamo su tutti i nostri vini, a parte qualche vino speciale sulle cui bottiglie usiamo il tappo a vite.